Il Glaucoma

Per glaucoma s’intende un insieme eterogeneo di malattie dell’occhio accomunate da un aumento della pressione oculare tale da danneggiare il nervo ottico e, conseguentemente, il campo visivo.  

Il glaucoma è una malattia frequente?

Nei paesi industrializzati il glaucoma rappresenta la prima causa di cecità irreversibile ed interessa, solo in Italia, circa 550.000 persone.

 Chi colpisce?

Salvo rare eccezioni il glaucoma è una malattia tipica dell’età adulta la cui incidenza aumenta all’aumentare dell’età. Nella popolazione tra i 40 ed i 50 anni la percentuale di soggetti affetti da glaucoma è del 2% e cresce proporzionalmente con l’età fino ad interessare circa il 10% dei soggetti con più di 70 anni. Oltre all’età i principali fattori di rischio per lo sviluppo di glaucoma sono:

  1. Pressione intraoculare superiore a 21mmHg: la pressione intraoculare rappresenta il principale fattore di rischio per la comparsa di glaucoma; maggiore è la pressione intraoculare maggiori sono le possibilità di comparsa della malattia glaucomatosa.

  2. Familiarità per glaucoma: la presenza di parenti (genitori, nonni, etc.) affetti da glaucoma è un importante fattore predisponente. Il rischio maggiore si verifica qualora vi siano fratelli/sorelle affetti dalla malattia.

  3. Razza afro-caraibica: l’incidenza di glaucoma è maggiore in questa etnia rispetto a quella caucasica

  4. Diabete mellito: i pazienti affetti da diabete mellito presentano un maggiore rischio di sviluppare glaucoma rispetto ai soggetti sani.



Cosa causa l’aumento della pressione oculare?

La pressione intraoculare dipende in larga misura dalla produzione e dal drenaggio di un secreto intraoculare denominato umor acqueo.
Per capire il meccanismo di deflusso dell’umor acqueo pensate al vostro occhio come ad un lavandino nel quale l’acqua entra da un rubinetto sempre aperto e defluisce da uno scarico anch’esso sempre aperto. In condizioni normali l’apporto di nuova acqua è compensato dal contemporaneo deflusso attraverso lo scarico pertanto il livello dell’acqua all’interno del lavandino rimane sempre lo stesso. All’interno dell’occhio l’acqua del nostro lavandino immaginario è rappresentata dall’umor acqueo e viene prodotta dal corpo ciliare che è una struttura circolare situata posteriormente all’iride.
Nell’occhio normale l’umor acqueo prodotto dal corpo ciliare defluisce nel sistema venoso attraverso una struttura spongiosa detta trabecolato che pertanto rappresenta lo “scarico” del nostro lavandino immaginario. In condizioni fisiologiche l’umor acqueo prodotto dal corpo ciliare defluisce continuamente attraverso il trabecolato pertanto la pressione intraoculare si mantiene sempre all’interno di un range abbastanza preciso (10-21 mmHg).
Nell’occhio affetto da glaucoma l’umor acqueo non riesce invece a defluire correttamente attraverso il trabecolato e quindi si accumula all’interno dell’occhio causando un aumento della pressione (contrariamente al lavandino l’occhio non ha la possibilità di traboccare).

Ridurre la produzione dell’umor acqueo (che equivarrebbe a chiudere il rubinetto del lavandino) o favorirne il deflusso attraverso il trabecolato (che equivarrebbe a riaprire lo scarico del lavandino) sono quindi le possibilità terapeutiche che ci permettono di regolarizzare la pressione dell’occhio.

 

Quali sono i sintomi di malattia?

Purtroppo il glaucoma è una patologia che non presenta alcun sintomo specifico fino a che non si arrivi a quadri molto avanzati di malattia. Il soggetto affetto da glaucoma non presenta pertanto alcun disturbo visivo  fino a che non compaiono i sintomi di un danno avanzato del campo visivo. Il danno causato dal glaucoma è raffigurato nelle foto sottostanti e consta in un progressivo restringimento del campo visivo fino alla scomparsa completa della visione. I danni causati dal glaucoma al campo visivo sono, purtroppo, irreversibili pertanto è di fondamentale importanza diagnosticare e trattare la malattia glaucomatosa prima che questa possa danneggiare il campo visivo.

Campo Visivo di un soggetto normale

Campo visivo di un soggetto affetto da glaucoma

Campo visivo di un soggetto affetto da glaucoma terminale


La diagnosi

La diagnosi di glaucoma si basa su quattro elementi fondamentali:

  1. Esame della pressione oculare: rappresenta il principale fattore di rischio per lo sviluppo di glaucoma e viene valutata tramite un esame detto “tonometria”. La tonometria viene routinariamente eseguita durante ogni visita oculistica completa ed è assolutamente indolore per il paziente.
    In alcuni soggetti può essere utile studiare l’andamento giornaliero della pressione oculare tramite la cosiddetta “Curva Tonometrica” durante la quale la pressione oculare viene misurata ad intervalli di due ore durante l’arco della giornata.
    L’esame della tonopachimetria corneale è in grado di restituire i valori di pressione oculare e di spessore della cornea in un’unica sessione.

  2. Oftalmoscopia: è un esame che permette lo studio della porzione intra-oculare del nervo ottico detta “papilla ottica”. È a livello della papilla ottica che si manifestano i primi danni anatomici causati dal glaucoma e che sono rappresentati da un aumento dell’escavazione della papilla (dovuta alla morte delle fibre nervose che la compongono). Questo esame viene effettuato ambulatorialmente durante ogni visita oculistica e, come per la tonometria, è assolutamente indolore per il paziente.

  3. Studio morfologico della papilla ottica: oltre che con l’oftalmoscopia la papilla ottica può essere studiata con metodi strumentali che permettono una sua valutazione morfologica esatta e ripetibile e che vengono spesso impiegati in maniera complementare alla visita oculistica tradizionale. I principali esami strumentali volti allo studio della papilla ottica sono l’OCT, l’HRT ed il GDX. Grazie a questi esami strumentali, in sede di diagnosi, è possibile identificare variazioni altrimenti impercettibili della morfologia della papilla ottica prima che si instauri un vero e proprio danno al campo visivo. Allo stesso modo, nei pazienti con diagnosi di glaucoma già confermata, è possibile identificare anche microscopiche variazioni della papilla ottica (non identificabili all'oftalmoscopia) prima che si verifichi un vero e proprio peggioramento perimetrico della malattia.

  4. Esame del campo visivo: è un esame strumentale che può essere condotto manualmente (da un operatore) o in maniera computerizzata e permette di studiare la porzione di spazio percepita dal singolo occhio (detto appunto campo visivo). Questo esame ha una durata di circa 15 minuti e permette di rivelare gli eventuali danni perimetrici causati alla malattia glaucomatosa. Nelle immagini sottostanti è illustrata la progressione del danno glaucomatoso al campo visivo.

glaucoma-progressione-campo-visivo

Progressione del danno glaucomatoso all’esame computerizzato del campo visivo

L’importanza della prevenzione

A causa dell’asintomaticità della malattia è necessario che tutti i soggetti che presentino fattori di rischio per lo sviluppo di glaucoma (età superiore ai 40 anni, familiarità per la malattia, etc) si sottopongano a visite oculistiche periodiche. Solo tramite la misurazione della pressione oculare, l’esame del campo visivo e lo studio del nervo ottico è infatti possibile porre precocemente diagnosi di glaucoma ed attuare le scelte terapeutiche più adatte a prevenire il danno al campo visivo associato a questa patologia.     

 

Dopo la diagnosi... Cosa si può fare?

Il glaucoma è una malattia curabile e la cecità da esso provocata è prevenibile tramite un’adeguata terapia. La terapia del glaucoma si articola in tre diversi approcci che possono essere attuati consecutivamente o simultaneamente a seconda della gravità e della durata della malattia glaucomatosa. Gli approcci terapeutici al glaucoma sono:

  • Terapia medica: rappresenta spesso la prima scelta terapeutica e consiste nell’impiego di colliri in grado di determinare una riduzione della pressione oculare. Oltre ai colliri sono disponibili anche medicinali in compresse ed integratori alimentari che permettono un approccio multidisciplinare alla malattia.

  • Trattamento para-chirurgico: viene solitamente attuato successivamente o contemporaneamente alla terapia medica e prevede l’impiego di una luce laser per creare dei microfori a livello del trabecolato in modo da aumentare il deflusso di umor acqueo attraverso questa struttura. Questa tecnica viene eseguita ambulatorialmente durante un’unica seduta e può essere ripetuta in caso di un nuovo aumento della pressione oculare. Le tecniche para-chirurgiche attualmente disponibili sono la tecnica ALT e la tecnica SLT.

  • Trattamento chirurgico: viene solitamente riservato ai pazienti che non hanno beneficiato della terapia medica e para-chirurgica. Le tecniche chirurgiche attualmente disponibili sono numerosissime e mirano ad aumentare la fuoriuscita di umor acqueo attraverso le naturali vie di deflusso oculari (canaloplastica, goniotomia, viscocanalostomia, etc) oppure attraverso nuove vie di deflusso create durante l’intervento chirurgico (trabeculectomia, ex-press, impianti valvolari, ect). Negli ultimi anni si sono inoltre affacciate sul mercato numerose nuove tecniche cosiddette “mininvasive” in quanto meno traumatiche ed in grado di garantire minori complicanze rispetto alla chirurgia tradizionale. L’efficacia di queste nuove tecniche è al momento oggetto di studio ma è probabile che alcune di esse verranno impiegate per il trattamento del glaucoma anche in fasi molto iniziali.

 

In breve

Il glaucoma è una malattia oculare frequente e potenzialmente in grado di causare danni irreversibili alla vista anche in assenza di sintomi specifici. L’unica strategia efficace per prevenire i danni associati al glaucoma è quella di sottoporsi a controlli oculistici periodici in modo da giungere precocemente ad una diagnosi ed attuare una terapia adeguata.

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Progressione del danno a carico del nervo ottico in corso di glaucoma